INSPIROMETRO
ASSORBITORE E ABBATTITORE DI POLVERI SOTTILI
POLVERI SOTTILI E INQUINAMENTO AMBIENTALE
Attualmente, a causa della forte industrializzazione dei vari continenti, unitamente all’aumento demografico nelle aree urbane e della circolazione di autovetture per il trasporto su terra, è divenuta più che mai indispensabile l’esigenza di ridurre l’inquinamento ambientale per garantire la salvaguardia dell’ambiente e la vita alle generazioni future.
Ogni qualvolta avvengono combustioni legate all’azione antropica, sono rilasciate nell’atmosfera particelle incombuste di diametro molto piccolo, le cosiddette polveri sottili.
Tali polveri, possono avere diametro inferiore a 10 μm (PM10), a 2,5 μm (PM2,5), per arrivare poi alle cosiddette nano polveri di diametro in genere minore di 1μm (PM1).
È lecito ammettere le PM10 quale unità di misura comprensiva della quantità di polveri sottili nell’aria, pur nella consapevolezza che sono le particelle più piccole quelle più dannose per la salute dell’organismo umano ed animale, in grado di raggiungere i polmoni ed addirittura gli alveoli, provocando negli esseri viventi patologia mortali.
Inoltre, a seconda del diametro, la loro deposizione è assai diversa, ed avviene in tempi diversi.
Le particelle più grandi possono depositarsi a terra per gravità o comunque essere caratterizzate da un netto moto in discesa, mentre quelle più piccole si depositano per diffusione nell’aria. È dunque evidente come le particelle più sottili e più dannose (non che quelle più grandi non lo siano) più suscettibili ai moti convettivi dell’aria, rimangano in volo, incrementando la quantità dei PM10. Esse infatti fluttuano nell’aria fino a 200-250 metri dal suolo e non possono quindi salire oltre, a causa della massa d’aria atmosferica che ne impedisce la dispersione.
INSPIROMETRO, assorbitore di polveri sottili, nasce appunto dall’esigenza di risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico, basandosi sul principio che le polveri sottili hanno una densità inferiore alla densità dell’aria e sul fatto che tali particelle coesistono con l’umidità atmosferica: vapore acqueo o vapore secco.
L'INSPIROMETRO ASSORBITORE DI POLVERI SOTTILI
L’impiego della nanotecnologia, per l’ottenimento di elevate prestazioni qualitative, unito agli speciali componenti che sfruttano fondamentali principi fisici, rendono questo prodotto unico nel suo genere.
INSPIROMETRO contiene particolari componenti, che innescano un processo fotocatalitico attivato dalla presenza della luce (naturale o artificiale), permettendo di abbattere in misura significativa le sostanze nocive inquinanti e le PM10, degradandole e rendendole innocue.
Studi già svolti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, attestano che una superficie fotocatalitica di 1 mq è in grado di depurare al 90% un m3 di aria in 45 secondi, il che equivale a dire che in un’ora verrebbero depurati 80 m3 di aria. Prendendo in considerazione il solo biossido di azoto (NO2) prodotto dai processi di combustione e contenuto nei gas di scarico degli autoveicoli, test di laboratorio stimano che una superficie rivestita soltanto da TiO2 è in grado di assorbire circa 1,5 milioni di molecole (0,069 g) di NO2 per mq in 12 ore (quantità media di ore di sole al giorno). Con tali parametri è possibile stimare che una superficie fotocatalitica di 1000 mq è in grado di assorbire 0,069 (g/mq) x 1000 = 69 g di NO2, quantitativo comparabile alla riduzione dell’inquinante , conseguente alla presenza di una superficie di analoghe dimensioni piantumata ad alberi ad alto fusto (indice di piantumazione pari ad 1 albero di alto fusto per 40 mq di superficie).
Considerando che un’autovettura emette mediamente circa 0,382 g di NO2/Km, la presenza di una superficie fotocatalitica di 1000 mq lungo 1 Km di strada, consentirebbe di assorbire la quantità di biossido di azoto emessa da 180 autovetture.
Ovviamente, in considerazione del fatto che l’azione disinquinante è efficace nei confronti di una gamma di sostanze inquinanti ben più ampia del solo biossido di azoto, si può percepire il beneficio, di una certa rilevanza, apportabile complessivamente alla qualità dell’aria.
Altra caratteristica dell' INSPIROMETRO, è la sua capacità termodepressurizzante, idonea a favorire l’assorbimento del vapore acqueo e dell’aria e con essa anche delle particelle inquinanti che essa trasporta.
Tale funzione è dovuta oltre che ai componenti, alla particolare struttura del prodotto, costituita da una grandissima quantità di micro alveoli intercomunicanti, tendenti ad originare minuscoli vortici che innescano un processo continuo di assorbimento ed espulsione di vapore acqueo e aria.
Gli alveoli hanno dimensioni dell’ordine del nanometro (miliardesimo di metro), quindi ben più piccole del diametro di alcune polveri sottili; si verifica quindi che le particelle più grandi vengono attratte per depressione sulla superficie esterna del prodotto, dove vengono decomposte in inerti grazie al processo fotocatalitico e poi dilavate sino al verificarsi di un evento pluviometrico, mentre le particelle più piccole, sono incanalate all’interno degli alveoli, degradate anch'esse in sostanze inerti ed espulse all'esterno mediante emissione del vapore.
In questo modo, elevate quantità di polveri sottili possono essere eliminate dall’ambiente, soprattutto quelle di diametro più piccolo, maggiormente dannose per la salute, e si potrà ridurre la quantità di particolato a valori accettabili, comunque al di sotto dei limiti di norma.
La soluzione proposta da AFON CASA è quella di installare gli INSPIROMETRI in vari punti del tessuto urbano,come centraline che agiscano da assorbitori e abbattitori degli agenti inquinanti. Collocandone diversi nei punti nevralgici dell’abitato (centri storici, incroci, rotonde, semafori, ecc.), si ha una superficie disinquinante di 3 mq circa, in grado di assorbire e bonificare 240 m3 di aria ogni ora. Quindi si calcola che l’azione di ogni singolo INSPIROMETRO ha la capacità di purificare 2.880 m3/giorno-luce di aria.
ASPETTI NORMATIVI
I prodotti e i materiali foto-catalitici, seppur inquadrabili nell’ambito dell’innovazione tecnologica, sono già stati contemplati nell’ambito di specifiche normative, oltre che di livello locale, anche di livello nazionale, come le “Linee guida per l’utilizzo dei sistemi innovativi nelle valutazioni di impatto ambientale”, che sono state emanate con il D.M. 01/04/2004 dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.